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- Scritto da Bruno Giuseppe, Avvocato
Rispondere a lettera di contestazione addebito disciplinare dipendente
Sono un impiegato che si occupa di redigere disegni che poi vengono inviate in produzione e magazzino per la consegna di parti di ricambio presso i cantieri. Sabato scorso mi è stata consegnata una lettera per contestarmi un'errore dovuto alla non consegna di alcuni disegni per la quale non sono stati prodotti dei pezzi per il cantiere.
Può l'azienda richiedere un risarcimento del danno?
RISPOSTA
Sì, l'azienda può chiedere un risarcimento del danno, tuttavia la quantificazione dello stesso spetta in ultima istanza al tribunale civile; il risarcimento ovviamente non potrebbe essere quantificato unilateralmente da colui che pretende di averne diritto.
L'azienda semmai, ha diritto di comminare al dipendente una sanzione disciplinare per la sua negligenza, ossia ad esempio, un rimprovero scritto, una multa oppure una sospensione dal servizio (e dallo stipendio per alcuni giorni). La gravità della sanzione disciplinare ovviamente deve essere parametrata alla gravità dell'imperizia del lavoratore a cui si muove la contestazione.
Se si, in quale misura?
RISPOSTA
In proporzione alla perdita subita ed al mancato guadagno, ai sensi dell'articolo 1223 del codice civile. A causa della tua dimenticanza infatti, alcuni dipendenti avrebbero perso il loro tempo lavoro per porre rimedio all'inadempimento (da quello che leggo … ); il risarcimento è parametrato al “prodotto” che questi dipendenti avrebbero realizzato, laddove non fossero stati distolti dal loro ordinario lavoro, per porre rimedio alla negligenza di cui alla presente contestazione.
Art. 1223 del codice civile. Risarcimento del danno.
Il risarcimento del danno per l'inadempimento o per il ritardo deve comprendere così la perdita subita dal creditore come il mancato guadagno, in quanto ne siano conseguenza immediata e diretta.
Posso chiedere un chiarimento per la quantificazione del danno?
RISPOSTA
Ne hai diritto, infatti nella lettera di risposta alla contestazione dell'addebito disciplinare, chiederai un incontro chiarificatore, anche per attenuare le tue presunte colpe. All'incontro ti consiglio di presentarti con un sindacalista che possa difenderti nel migliore dei modi.
In che termini?
RISPOSTA
Con la lettera di risposta alla contestazione e comunque, in caso di mancato accordo sull'entitità del risarcimento, chiedendo all'azienda di ricorrere al tribunale civile, in modo che sia un giudice terzo ed imparziale a liquidare il risarcimento del danno.
Come posso rispondere?
RISPOSTA
1. Chiedere un incontro chiarificatore.
2. Chiedere spiegazioni circa i criteri di quantificazione del risarcimento del danno.
3. Attenuare le tue colpe e le tue responsabilità, ai sensi dell'articolo 1218 del codice civile, ossia cercando di dimostrare che l'inadempimento è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa non imputabile al dipendente.
4. Chiamare a testimoniare eventuali colleghi che sono in grado di scagionarti dalle accuse.
Art. 1218 del codice civile. Responsabilità del debitore.
Il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l'inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile.
A disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti.