Secondo lavoro del bancario, incompatibilità prevista dal contratto collettivo





Buongiorno, sono dipendente di banca da ormai 15 anni. Nel mio tempo libero, ho un'attività autonoma, che vorrei poter espandere aprendo una partita iva. Ho chiesto in azienda e mi è stata negata la possibilità, nonostante l'evidente diversità di ambiti in cui si svolgerebbero gli impegni (e le tempistiche degli stessi. Lavoro da lunedi a venerdì dalle 9.30 alle 17.30 in banca. ,mentre l'altra attività viene chiaramente svolta nel tempo libero, per evidente impossibilità durante il lavoro in banca, di svolgere attività manuali).
Leggendo il nostro contratto, art 38 punto 7 si legge che: 7. Al personale è vietato in particolare di: a) prestare a terzi la propria opera, salvo preventiva autorizzazione dell'impresa, o svolgere attività comunque contraria agli interessi dell'impresa stessa o incompatibile con i doveri di ufficio; b) accettare nomine od incarichi che comportino funzioni non compatibili con la posizione di lavoratore/lavoratrice bancario, ivi compresa la partecipazione, a qualunque titolo, a organismi collegiali tributari, comunque denominati, nei casi in cui tale partecipazione non sia obbligatoria per legge; c) fare operazioni di borsa su strumenti finanziari derivati; d) allontanarsi arbitrariamente dal servizio; e) entrare o trattenersi nei locali dell'impresa fuori dell'orario normale, salvo che ciò avvenga per ragioni di servizio. Non trovo alcun tipo di divieto in quanto richiedo di fare, poiché sarebbe una società intesta unicamente a me aperta in regime dei minimi per i prossimi 5 anni. Mi è stato comunicato che da contratto, non si può essere titolari di partita IVA. Posso capire se è vero? Da dove si evince? Ho gli strumenti per richiedere di poter aprire questa partita IVA o sono contro la legge? Grazie infinite,



RISPOSTA



Si evince dall'inciso “prestare a terzi la propria opera, salvo preventiva autorizzazione dell'impresa” … cosa significa prestare la terzi la propria opera ? Attività di lavoro autonomo con partita Iva, come si evince dall'articolo 2222 del codice civile.

Cos'è il contratto d'opera, ai sensi dell'articolo 2222 del codice civile ?

“Quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo un'opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente, si applicano le norme di questo capo, salvo che il rapporto abbia una disciplina particolare nel libro”.

Si tratta esattamente del tuo caso.

Nota bene la disgiunzione della lettera “O”

-prestare a terzi la propria opera, salvo preventiva autorizzazione dell'impresa,

O (!!!)

-svolgere attività comunque contraria agli interessi dell'impresa stessa o incompatibile con i doveri di ufficio.

E' una disgiunzione la lettera O, non una congiunzione come la lettera E, quindi è sufficiente prestare a terzi la propria opera, senza preventiva autorizzazione dell'impresa, per violare i tuoi doveri di ufficio.

A disposizione per chiarimenti.

Cordiali saluti.

Incompatibilità del dipendente bancario. Aprire una partita IVA





Buonasera, sono capitato sul vostro sito dopo innumerevoli ricerche. Volevo capire se legalmente come dipendente bancario io possa aprire una partita iva (per affiliazioni) senza andare incontro a sanzioni o addirittura al licenziamento per giusta causa.
Inoltre capire se anche una prestazione occasionale possa dare il via alle problematiche sopra elencate.

 

RISPOSTA

 

Mi sembra di capire che tu abbia intenzione di aprire un'attività commerciale ovvero di intermediazione (agenzia immobiliare ad esempio) in franchising.
E' fattibile ? Il contratto collettivo nazionale dei bancario all'art 38 punto 7 prevede quanto segue: “Al personale è vietato in particolare di:
a) prestare a terzi la propria opera, salvo preventiva autorizzazione dell'impresa, o svolgere attività comunque contraria agli interessi dell'impresa stessa o incompatibile con i doveri di ufficio;
b) accettare nomine od incarichi che comportino funzioni non compatibili con la posizione di lavoratore/lavoratrice bancario, ivi compresa la partecipazione, a qualunque titolo, a organismi collegiali tributari, comunque denominati, nei casi in cui tale partecipazione non sia obbligatoria per legge;
c) fare operazioni di borsa su strumenti finanziari derivati; d) allontanarsi arbitrariamente dal servizio; e) entrare o trattenersi nei locali dell'impresa fuori dell'orario normale, salvo che ciò avvenga per ragioni di servizio”

E’ incompatibile con la qualità di dipendente, salvo preventiva autorizzazione dell'istituto bancario, prestare la propria opera a terzi, sia come lavoratore dipendente che come lavoratore autonomo: difficilmente la banca autorizzerà il dipendente a svolgere la sua attività con partita Iva ovvero in qualità di socio di società di persone, con responsabilità patrimoniale illimitata.
Più probabilmente, la banca autorizzerà la stessa attività in qualità di socio di società di capitali (srl) senza alcun potere di gestione (almeno sulla carta … statuto ed atto costitutivo) e senza responsabilità patrimoniali ulteriori rispetto alla quota societaria di pertinenza.

Confermo che esercitare l'attività con partita Iva senza preventiva autorizzazione della banca, potrebbe produrre effetti disciplinari anche molto gravi, come ad esempio il licenziamento in tronco per giusta causa.

Il mio consiglio? Costituire una SAS, per lo svolgimento dell'attività in franchising.
Il socio accomandatario sarà tua moglie anziché tuo figlio, mentre tu sarai il socio accomandante, privo di poteri di gestione, nonché responsabile nei limiti della quota societaria.
Oppure si potrebbe costituire una SRL!
In ogni caso, chiederai sempre la preventiva autorizzazione alla banca per l'esercizio dell'attività con la formula societaria.

Prestazione occasionale?
Quale tipologia di prestazione occasionale?
Ripetizioni di diritto bancario allo studente di ragioneria, con ritenuta d'acconto del 20%?
Attività relative al procacciamento di affari?

Prestare la propria opera in favore di terzi è un’espressione talmente generica da comprendere teoricamente tutto ed il contrario di tutto …
Consiglio di chiedere sempre la preventiva autorizzazione alla banca datrice di lavoro.
E' chiaro che in assenza di partita Iva la banca non avrà motivo di negare l'autorizzazione preventiva.
La banca negherà l'autorizzazione preventiva ogni qual volta ravviserà il rischio di insolvenza, connesso con il rischio di impresa.
Il socio accomandante ovvero il socio di capitale di una SRL non rischiano certamente l'insolvenza (relativamente al proprio patrimonio personale), rispondendo dei debiti societari nei limiti della loro quota.

A disposizione per chiarimenti.

Cordiali saluti.

Fonti:

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