Dipendente di azienda privata vincitore di concorso pubblico, deve pagare una penale al datore di lavoro per dimettersi, come previsto dal contratto di lavoro
Buongiorno, sono un lavoratore di un'importante azienda privata italiana SpA.
Volevo una consulenza su un patto di durata minima stipulato con la mia azienda.
A settembre 2017 mi è stato erogato, come bonus, un importo una tantum pari a 6000€ circa (lordi); affinché non receda il contratto prima di 3 anni.
In caso di recesso anticipato entro i 3 anni, dovrò corrispondere, a titolo di penale, l'intero importo all'azienda, tranne se si tratti di giusta causa (ai sensi dell'art. 2119 cod.civ.).
Poiché ho appreso da poco, di esser vincitore di un concorso pubblico, e quindi mi tocca recedere anticipatamente il contratto, volevo chiedere se questo (il fatto di aver vinto un concorso pubblico) potrebbe rientrare come giusta causa nelle dimissioni; oppure è necessario dare dimissioni volontarie e pagare quella penale ingente all'azienda.
Resto a disposizione per chiarimenti ed in attesa di un Vs preventivo.
Avere vinto un concorso pubblico non configura certamente una giusta causa di recesso da un'azienda privata.
Ai sensi dell'articolo 2119 del codice civile possiamo parlare di giusta causa, soltanto in presenza di un presupposto fattuale che non consenta la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto di lavoro.
Si tratta di fatti che violano le norme di legge oppure i regolamenti aziendali (ad esempio, il dipendente subisce mobbing o demansionamento oppure il dipendente è sorpreso a rubare nello spogliatoio aziendale); si tratta di episodi che minano quel minimo rapporto di fiducia che deve intercorrere tra lavoratore e datore di lavoro, ai fini di una proficua collaborazione.
Sia chiaro, l'elencazione degli episodi configuranti giusta causa di recesso, contenuta nelle sentenze di Cassazione oppure nei contratti collettivi, non può essere esaustiva né tassativa!
Tuttavia, se il dipendente desidera rassegnare le dimissioni per firmare un contratto di lavoro con una pubblica amministrazione (contratto di lavoro più conveniente per lui) … non si tratta di una giusta causa di recesso, ma di una libera scelta personale di carriera del dipendente!
Scelta libera, legittima … ma il dipendente è tenuto a versare quella penale al datore di lavoro.
Attenzione a non fare confusione con la situazione relativa al dipendente delle forze armate che ha firmato una ferma pluriennale per poi vincere un concorso pubblico superiore (come il concorso in magistratura). In quel caso, il militare può recedere dalla ferma per poter fare il magistrato … ma si tratta di un pubblico dipendente che transita da una pubblica amministrazione all'altra!!!
Nel tuo caso, il dipendente di cui alla presente consulenza, lavora per un'azienda privata ed intende firmare un contratto con un ente pubblico … tutto ciò è ben differente!
A disposizione per chiarimenti. Cordiali saluti.
Fonti:
- Art. 2119 del codice civile