Patto di non concorrenza amministratore delegato società di capitali





Buonasera, Lavoravo fino al 31/12 come Amministratore Delegato per una azienda focalizzata sulla telemedicina. Adesso non ho voluto rinnovare il contratto ed in quello precedente avevo la seguente clausola di non concorrenza: Per tutta la durata della presente scrittura privata, nonché per i 12 (dodici) mesi successivi, xxx si impegna a non svolgere attività e/o ricoprire cariche, direttamente o indirettamente per il tramite di propri rappresentanti o interposta persona:
(i) nel settore della telemedicina, e/o
(ii) in settori analoghi in concorrenza con la Società, con società controllate, controllanti, o altre società del gruppo yyy. L'obbligo così assunto da xxx è limitato ai paesi e/o territori nei quali la Società, ovvero società controllate, o controllanti o altre società del gruppo yyy svolgono l'attività di telemedicina o attività in settori analoghi. A fronte del puntuale rispetto di tutti i vincoli di non concorrenza assunti, a xxx verrà riconosciuto un corrispettivo a titolo di anticipazione indennità patto di non concorrenza, opportunamente deliberato dal Consiglio d'Amministrazione della Società, che viene stabilito in misura pari ad un costo lordo aziendale di € 20.000 (ventimila/00). Considerando che percepivo uno stipendio annuo (costo azienda) di 120.000€+15.000€ di benefit, la mia domanda è se una clausola di questo tipo, con la vastità di esclusioni e rapportata anche all'ammontare dell'indennizzo in assoluto e dello stipendio, sia di fatto non valida. In questo momento stiamo cercando un accordo per un contratto di consulenza che faccia da ponte verso un nuovo responsabile, ma mi serve sapere se parto da una clausola negoziabile. È una richiesta urgente.
Grazie
Cordiali saluti

RISPOSTA

Il patto di non concorrenza in questione è valido ed efficace.
La clausola non è negoziabile, giacché non si applica l'articolo 2125 del codice civile, previsto per il patto di non concorrenza sottoscritto dal lavoratore dipendente, ma l'articolo 2596 del codice civile, in materia di patto di non concorrenza del lavoratore autonomo.
L'amministratore delegato di una società di capitali non è infatti un lavoratore dipendente!
Al pari dei lavoratori autonomi, il patto di non concorrenza fatto sottoscrivere ad un amministratore delegato è anch’esso soggetto ai limiti di cui all’art. 2596 del codice civile e, pertanto, non è previsto l’obbligo che lo stesso debba essere retribuito con uno specifico compenso.
I limiti previsti da tale norma sono i seguenti:

1. deve essere provato per iscritto;
2. esso è valido se circoscritto ad una determinata zona o ad una determinata attività;
3. non può eccedere la durata di cinque anni.

La differenza essenziale con il patto di non concorrenza per il lavoratore dipendente, è la seguente: la normativa in materia di patto di non concorrenza dell'amministratore delegato, non prevede alcuna sanzione per la mancata previsione di un corrispettivo in favore di chi si sottopone convenzionalmente a limitazioni concorrenziali. Pertanto, a nulla rileva il fatto che il patto di non concorrenza non preveda alcun corrispettivo, oppure preveda un corrispettivo poco congruo al reddito annuo dell'amministratore delegato, risultando sotto questo aspetto, comunque valido, efficace e non negoziabile.

A disposizione per chiarimenti.

Cordiali saluti.

Fonti: