Prevalenza riserva concorsi pubblici delle categorie protette rispetto ai militari volontari in congedo limite riserva





Egr. avvocato, sono un militare volontario in congedo avente diritto alla riserva di posti nei concorsi pubblici e avrei alcune domande da rivolgerle.
Se il candidato avente diritto alla riserva di posti, vince il concorso per merito, ossia si colloca in graduatoria tra i vincitori, a prescindere dal meccanismo del funzionamento della riserva di posti, deve essere computato nel totale dei soggetti rientranti nella quota di riserva?

RISPOSTA

Sì, confermo; il candidato avente diritto alla riserva di posti che si colloca tra i vincitori per merito, deve essere computato nel totale, dei soggetti rientranti nella quota di riserva. Lo afferma il Tar Campania – Napoli sentenza del 26 luglio 2021 n. 5111: “(...) il concorso con posti riservati rappresenta, infatti, un procedimento concorsuale unitario cui partecipano in condizione di parità tutti i concorrenti, sia esterni che interni (in favore dei quali sia prevista una percentuale di riserva), tutti egualmente tenuti a sostenere le prove previste in omaggio al principio costituzionale del pubblico concorso (Consiglio di Stato sez. V, 27/03/2015, n.1607), principio non derogabile e che impone che i soggetti in favore dei quali, in ragione di requisiti di volta in volta individuati dalla disciplina della singola procedura concorsuale, sia prevista la cd. riserva di posti, superino effettivamente le prove concorsuali, conseguendo la idoneità al profilo professionale messo a concorso. Ciò non toglie che gli stessi, in forza del punteggio conseguito, possano essere anche tra i vincitori della procedura concorsuale, ma anche in tal caso essi andranno computati nel totale dei soggetti rientranti nella quota di riserva.
Si è sostenuto al riguardo che "il candidato riservatario, vincitore per merito, deve essere computato nel totale dei soggetti rientranti nella quota di riserva. In particolare, le volte in cui un candidato riservatario si sia collocato tra i vincitori per merito, egli avrà, al contempo, soddisfatto i due interessi in gioco: quello costituzionale alla selezione dei migliori e quello della legge alla presenza, nell'Amministrazione, di un soggetto dotato di quelle determinate caratteristiche che inducono la riserva. In tal modo, lo scopo è stato raggiunto e tale scopo deve essere indagato con criteri ermeneutici ristretti e non ampliativi" (Consiglio di Stato, sez. VI, 11 aprile 2014, n. 150)”.



In considerazione della riforma dell'articolo 5 del DPR n. 487/1994, apportata dal D.P.R. del 16 giugno 2023, n. 82 (riforma dei concorsi pubblici), qual è il limite complessivo per tutte le riserve di posti, all'interno di un concorso pubblico?
Se in presenza del limite, occorre procedere con una riduzione dei posti riservati, come si procede? Se non è possibile fare questa riduzione dei posti riservati, quale tipologia di riserva prevale? Quale candidato ha la maggiore riserva?

RISPOSTA

Le riserve di posti in favore di particolari categorie di cittadini, comunque denominate, non possono complessivamente superare la metà dei posti messi a concorso.
Se, in relazione a tale limite, sia necessaria una riduzione dei posti da riservare secondo la legge, essa si attua in misura proporzionale per ciascuna delle categorie delle riserve previste dal bando.
Se non è possibile procedere con la riduzione, avrà diritto ad una maggiore riserva il candidato appartenente alle categorie protette, rispetto al militare volontario in congedo.
Ha quindi precedenza la riserva di posti a favore di coloro che appartengono alle categorie di cui alla legge 12 marzo 1999, n. 68, o equiparate, rispetto alla riserva di posti ai sensi degli articoli 1014 e 678 del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66.



A parità di titoli e di merito, i titoli di preferenza elencati con progressione dal numero 1 al numero 20 dell'articolo 5 comma 4 del DPR n. 487/1994, devono essere considerati equivalenti oppure l'ordine di elencazione risponde ad un'evidente differenziazione di importanza?
Ha precedenza il candidato che abbia prestato lodevole servizio a qualunque titolo, per non meno di un anno, nell'amministrazione che ha indetto il concorso, oppure un candidato con figli a carico titolare di incarichi di collaborazione conferiti da Anpal Servizi SPA?

RISPOSTA

Ha precedenza il candidato che abbia prestato lodevole servizio a qualunque titolo, per non meno di un anno, nell'amministrazione che ha indetto il concorso, perché questo titolo di preferenza è indicato alla lettera d), mentre gli altri due titoli di preferenza sono indicati alle lettere e), n).
Prevale la lettera d), in ossequio alla sentenza del Consiglio di Stato n. 5536/2019

Ecco i titoli di preferenza aggiornati al DPR del 16 giugno 2023, n. 82:
a) gli insigniti di medaglia al valor militare e al valor civile, qualora cessati dal servizio;
b) i mutilati e gli invalidi per servizio nel settore pubblico e privato;
c) gli orfani dei caduti e i figli dei mutilati, degli invalidi e degli inabili permanenti al lavoro per ragioni di servizio nel settore pubblico e privato, ivi inclusi i figli degli esercenti le professioni sanitarie, degli esercenti la professione di assistente sociale e degli operatori socio-sanitari deceduti in seguito all’infezione da SarsCov-2 contratta nell’esercizio della propria attività;
d) coloro che abbiano prestato lodevole servizio a qualunque titolo, per non meno di un anno, nell'amministrazione che ha indetto il concorso, laddove non fruiscano di altro titolo di preferenza in ragione del servizio prestato;
e) maggior numero di figli a carico;
f) gli invalidi e i mutilati civili che non rientrano nella fattispecie di cui alla lettera b);
g) militari volontari delle Forze armate congedati senza demerito al termine della ferma o rafferma;
h) gli atleti che hanno intrattenuto rapporti di lavoro sportivo con i gruppi sportivi militari e dei corpi civili dello Stato;
i) avere svolto, con esito positivo, l’ulteriore periodo di perfezionamento presso l'ufficio per il processo ai sensi dell'articolo 50, comma 1-quater, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114;
l) avere completato, con esito positivo, il tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari ai sensi dell'articolo 37, comma 11, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, pur non facendo parte dell'ufficio per il processo, ai sensi dell'articolo 50, comma 1-quinques, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114;
m) avere svolto, con esito positivo, lo stage presso gli uffici giudiziari ai sensi dell'articolo 73, comma 14, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98;
n) essere titolare o avere svolto incarichi di collaborazione conferiti da ANPAL Servizi S.p.A.,15 in attuazione di quanto disposto dall'articolo 12, comma 3, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26;
o) appartenenza al genere meno rappresentato nell’amministrazione che bandisce la procedura in relazione alla qualifica per la quale il candidato concorre, secondo quanto previsto dall’articolo 6;
p) minore età anagrafica.

A disposizione per chiarimenti.

Cordiali saluti.

Fonti: