Bene immobile di interesse culturale su terreno di proprietà privata





Buongiorno,
Mio padre e suo fratello hanno una villa con un terreno edificabile di 3500mq compreso la villa. Ereditata 25 anni fa dalla loro zia.
In un punto del terreno, c'è un lazzaretto, cioè una cappelletta del 1600 che era stata costruita durante la peste, lì nel 1600 portavano le persone in quarantena oppure a pregare per la guarigione.

RISPOSTA

Non si tratta di un bene immobile dichiarato di interessi culturale dalla Soprintendenza; ai sensi degli artt. 10, c. 3 e 13-16 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42), per i beni immobili appartenenti a soggetti privati la Soprintendenza può avviare d'ufficio il procedimento di dichiarazione di interesse culturale, dandone comunicazione al proprietario, al possessore o al detentore a qualsiasi titolo del bene stesso. Non è questa la fattispecie.



Tale terreno è diviso in strisce che la loro zia aveva comprato per fare la casa, su un pezzo di questo terreno c'è appunto la cappelletta, cioè il lazzaretto
Il vicesindaco e sindaco vorrebbero venire a vedere la cappelletta e vorrebbero far sì che ogni tanto su richiesta fosse visitabile dalle persone, oppure comprare una striscetta di terreno con la cappelletta per rendere accessibile al pubblico e sistemarla, ristrutturarla.

RISPOSTA

La richiesta è legittima tuttavia non siete obbligati a riscontrarla favorevolmente.
Il comune potrebbe anche “acquistare” un diritto di passaggio sul terreno, senza dover acquisire la vera e propria proprietà di una striscetta dello stesso; sempre che gli attuali proprietari siano d'accordo.



A parte che fare una striscia che taglia a metà il terreno o fa una sorta di penisola, renderebbe meno appetibile la vendita della villa, con tale striscia in mezzo con gente che può passare etc e poi la parte.

RISPOSTA

Non ci sarebbero nemmeno i presupposti per un espropriazione di parte del terreno, giacché il comune non intende porre in essere una modifica dello stato dei luoghi.



Dopo la striscia sarebbe un terreno che ci rimane ma dove non si potrebbe costruire visto che la striscia porterebbe via spazio per una casa.

RISPOSTA

Il comune non può esercitare nessun diritto nei vostri confronti.
Se siete d'accordo, il comune potrebbe approvare con deliberazione di giunta, un protocollo d'intesa con i proprietari del terreno, per consentire ad esempio alle scolaresche di avere occasionalmente accesso al lazzaretto. Ritengo che si tratti di un'iniziativa che possa anche dare lustro alla vostra famiglia. Un esempio di sana collaborazione tra la politica e la società civile …



Nel 2012 cioè 13 anni fa, mio padre voleva vendere tale villa e allora ha fatto accatastamento della cappelletta, infatti non risultava negli atti ma risultava un quadratino nella mappa.

RISPOSTA

Nessuna pubblica autorità può obbligare tuo padre a vendere il terreno anziché parte dello stesso.



La mia domanda è:
Può il sindaco o il comune costringere noi a rendere accessibile tale cappelletta con la scusa che è una cosa antica?

RISPOSTA

Assolutamente no.



Può obbligare noi a vendere una striscia?

RISPOSTA

Assolutamente no.



Può obbligarci a sistemarla in modo che non crolli?

RISPOSTA

Soltanto se l'eventuale crollo possa rappresentare un pericolo per l'incolumità pubblica di terzi, ai sensi dell'articolo 54 comma 4 del D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267.
Non è questo il caso, considerato che se la cappelletta crollasse, le conseguenze del crollo riguarderebbero un terreno privato. Ripeto, in questo caso la Soprintendenza non ha avviato d'ufficio il procedimento di dichiarazione di interesse culturale, dandone comunicazione al proprietario del lazzaretto.



Può fare cioè qualcosa anche se è nella nostra proprietà e dal 1962 era stato comprato il terreno dalla loro zia e poi nel 2012 è stato registrato al catasto?

RISPOSTA

Giuridicamente non può imporvi nulla.



Cioè il comune o un ente può costringerci a dover fare entrare loro, a farla sistemare da loro, a farla visitare etc?

RISPOSTA

Assolutamente no.



Infatti da anni che stressano mio padre con questa storia e lui prende rabbia perché ha quasi 89 anni e gli fa male questa situazione, io ho detto al vicesindaco e sindaco di non dire più nulla a lui ma di contattare me perché lui è anziano.

RISPOSTA

Il proprietario ha diritto di utilizzare il bene come meglio crede, non trattandosi di immobile dichiarato dalla Soprintendenza di interesse culturale.



Lui è autosufficiente etc ma ogni volta che gli dicono qualcosa sulla cappelletta lui ha il timore che gli costringano a fare qualcosa e quindi il terreno e la villa perderebbero valore o ciò creerebbe fastidio a noi quando ogni tanto andiamo in giornata.

RISPOSTA

Il suo timore è infondato.



In che modo possiamo tutelarci contro eventuali richieste del comune o di qualche ente loro amico?
Grazie

RISPOSTA

Se il proprietario è d'accordo, si può consentire alle scolaresche, previo appuntamento, di entrare nella cappella.
Se il proprietario è d'accordo, si può consentire alla pro loco, previo appuntamento, di consentire di visitare la cappella agli interessati che magari potrebbero fare un'offerta libera per la manutenzione del manufatto …
Capite bene che si tratta di una situazione dalla quale ci potrebbero guadagnare tutti, se ci fosse un approccio corretto al cittadino, da parte della politica.
A disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti.

Fonti:

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