Richiesta TFR anche con contratti a progetto co.co.co.



Pio da Chieti:

 

Buongiorno a tutti, sono un ingegnere "baby-pensionato" dello Stato dal 1991.
Dopo un periodo di lavoro come libero professionista, ho lavorato per più di dieci anni con contratti annuali co.co.co. e poi co.co.pro. per una unica azienda.
Ora questa azienda mi ha lasciato a casa senza alcuna indennità o altro. La domanda è se posso fare una causa sostenendo che il mio rapporto di lavoro era un rapporto di lavoro per subordinato, e richiedere quindi un TFR o altro.
Grazie infinite.

 

 

RISPOSTA

In teoria potresti citare in giudizio il tuo datore di lavoro dinanzi al Tribunale Sezione Lavoro e chiedere il Trattamento di fine rapporto e tutti i diritti che avresti maturato come lavoratore dipendente che non hai goduto in questi dieci anni (ferie, aumenti previsti dalla contrattazione collettiva, aspettative …), dimostrando di avere lavorato come lavoratore subordinato e non come lavoratore a progetto.
Dovresti dimostrare alcune specifiche circostanze, significative al fine di provare la fondatezza delle tue pretese giuridiche:


-avevi orari di lavoro precisi, da rispettare come qualsiasi lavoratore dipendente
-durante l’orario di lavoro mettevi la tua professionalità a disposizione delle esigenze dell’azienda (non per svolgere un progetto ben definito)
-lavoravi secondo le direttive del datore di lavoro o dei dirigenti dell’azienda come qualsiasi lavoratore dipendente
-le tue prestazioni erano inserite in modo organico nel sistema azienda (ad esempio ti chiamavano per sostituire i tuoi colleghi “subordinati” in ferie o in malattia e dovevi svolgere i loro compiti)
-l’assenza di un concreto progetto su cui lavorare
-l’obbligo di concordare i periodi di assenza dal lavoro esattamente come un lavoratore subordinato concorda il periodo di ferie con il suo datore di lavoro.


Tuttavia, le possibilità di vincere questa vertenza lavorativa sono molto basse.


I giudici nel 90% dei casi, danno ragione al datore di lavoro e condannano alle spese processuali il lavoratore ricorrente (oltre al danno, la beffa).
Il motivo è facilmente intuibile: le circostanze da dimostrare sono molto difficili da provare e non si può condannare il datore di lavoro in base a dei semplici indizi.
E’particolarmente difficile inoltre, trovare dei testimoni a tuo favore, nell’ambiente di lavoro (quale collega rischierebbe di perdere il posto di lavoro per permetterti di recuperare il tuo TFR?!).
Il datore di lavoro invece, non ha mai delle difficoltà a trovare dei testimoni!!!
Penso di averti dato elementi a sufficienza per permetterti di decidere con cognizione di causa sul da farsi.
Se dovessi decidere di presentare ricorso, assicurati di avere dei colleghi pronti a testimoniare a tuo favore (colleghi affidabili, di quelli che non hanno vuoti di memoria dinanzi al giudice!).
Cordiali saluti

 

 

 

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