Diritto privato - Ufficiale d'anagrafe, cancellazione della residenza, impugnazione entro 30 giorni con ricorso gerarchico al prefetto





Per motivi che sarebbe troppo lungo spiegare, ho tre "dimore abituali", tra le quali mi divido abbastanza equamente. Due immobili mi appartengono, il terzo lo conduco in affitto e vi risiede mia moglie. Io invece sono residente, da da quand'ero ragazzo, in uno dei due immobili di proprietà. Non avendo ricevuto i questionari del censimento presso la mia residenza, ho creduto di far bene dichiarandomi nel foglio di mia moglie, presso la quale ero effettivamente presente, e proprio per compilare i questionari, la sera del 9 ottobre scorso, data di riferimento del censimento. Ora però il Comune dove ho la residenza vorrebbe cancellarmi e quello dove ho compilato i questionari vorrebbe che chiedessi lì l'iscrizione all'anagrafe: ho fatto l'errore, par di capire, di dichiararmi abitualmente dimorante in quella casa. Ma è vero: non sono mica ospite occasionale, ci vado spesso, è casa mia. Ma sono del pari abitualmente dimorante anche in altre due residenze: diciamo che, a occhio, passerò tre-quattro mesi l'anno in ciascuna delle mie abitazioni. Io vorrei lasciare le cose come stanno, per motivi affettivi e anche ai fini Ici: la casa dove risiedo è quella di maggior valore catastale. E non mi va neppure di risolvere la cosa dichiarandomi "senza fissa dimora" ed eleggendo domicilio generico nel Comune di mia scelta, ma senza poter indicare un immobile e un indirizzo. Insomma perché uno che ha tre case e le usa effettivamente, per il suo lavoro, deve dichiararsi "senzatetto" per poter scegliere in quale risiedere? Grazie saluti



RISPOSTA



Purtroppo il problema è sorto a seguito di una sua ingenuità. Mi riferisco al fatto di avere dichiarato di essere abitualmente dimorante nell'abitazione dove risiede sua moglie. Che cos'è la residenza secondo l'articolo 43 del codice civile ??? E' il luogo di dimora abituale … e lei ha dichiarato di dimorare abitualmente presso l'abitazione in affitto, ossia quella utilizzata da sua moglie.

Fatte queste premesse di carattere normativo, vorrei darle dei consiglio piuttosto pratici.

Non è il caso di preoccuparsi più di tanto, perché secondo la giurisprudenza della corte di cassazione, la residenza anagrafica è costituita necessariamente da due elementi, quello oggettivo e quello soggettivo.
Consiglio all'ufficiale d'anagrafe che intende cancellare d'ufficio la sua residenza, di leggere con attenzione la sentenza della cassazione del 14 marzo 1986. Anzi dovrebbe conoscerla …

Ecco cosa hanno detto i supremi giudici: “dimora abituale non significa necessariamente dimora ininterrotta e continua”. La residenza non può venire meno per allontanamenti anche frequenti della persona. Deve prevalere l'intenzione di avere una stabile dimora (elemento soggettivo), alla luce non del tempo trascorso presso un determinato appartamento, ma delle consuetudini di vita e dello svolgimento delle normali relazioni sociali.
Spetta a lei decidere quale delle tre abitazioni è il centro della sue relazioni sociali … non certamente all'ufficiale d'anagrafe.
In base alla sua esclusiva dichiarazione contenuta nel questionario, l'ufficiale d'anagrafe non è autorizzato a procedere alla cancellazione della sua residenza.
Egli deve dimostrare l'assenza di volontà, da parte sua, di mantenere come centro della sua vita sociale, l'appartamento in proprietà e non quello in affitto.

Non è facile dare questa dimostrazione … ecco perché le cancellazioni di residenza sono rarissime e riguardano praticamente soltanto extracomunitari irreperibili.

Tanto premesso, mi meraviglia che l'ufficiale d'anagrafe non conosca questa giurisprudenza … è il suo lavoro !!!
Forse fa finta di non conoscerla … ad ogni modo se egli provvederà alla cancellazione della sua residenza, sarà suo onere impugnare entro 30 giorni con ricorso gerarchico al prefetto, tale provvedimento. E vedrà che il prefetto le darà ragione …

Naturalmente, siamo a sua disposizione per gli ulteriori sviluppi della vicenda.

Cordiali saluti.

Fonti: