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Obbligo di preventivo per i professionisti





Buon giorno Avvocato

Mi avvalgo da tempo del vostro eccellente servizio e vorrei ora approfittare per chiedere una informazione di comportamento generale con i professionisti.

Premetto che il Vostro servizio rappresenta una via di sopravvivenza per noi comuni cittadini ma non sempre è possibile avere consulenze online. In attesa di preventivo.

*LA SITUAZIONE***

Capita di doversi rivolgere ad un dentista, ad esempio, per citare solo una categoria di professionisti. Già al momento di chiedere l'appuntamento al telefono si premette “guardi vorrei chiedere il costo di un impianto, so che costano molto e non so se me lo posso permettere” oppure può trattarsi di richieste per lavori più complessi come quelli che riguardano la crescita dei denti di un bambino. Stesso può capitare rivolgendosi ad un avvocato oppure ad un architetto.

I professionisti sanno già dove il cliente vuole parare e prevengono la situazione “ah venga in studio e facciamo un preventivo”. Appena si entra nello studio il professionista compita una scheda con i dati generali e già sorgono i primi sospetti, poi chiede “sa, le devo far firmare la privacy” e finalmente arriva al problema “mi dica tutto”. Il cliente premette, “guardi ho questo problema ma con i tempi che corrono, essendo persona puntuale e onesta, vorrei sapere se mi posso permettere il servizio”. Le frasi sono ormai di repertorio perché il professionista a quel punto non risponde ma dice “si segga e vediamo” e poi “Nadia, vieni, facciamo le impronte al signore”. Insomma alla fine quando si esce il professionista fa il preventivo e spara un cifra a 3 zeri come minimo che difficilmente si può accettare.

Il problema è che il professionista sa bene che la cifra non è facilmente accettabile da persone comuni e quindi aggiunge “beh guardi, il controllo di oggi che costa 500 euro glielo scaliamo se decide di fare il lavoro con noi”. Ecco la trappola mortale.

Ovviamente il "povero" paziente non ha scelta e il più delle volte per non pagare l'ingannevole tassa di controllo accetta il lavoro. Se il lavoro non viene accettato il professionista ha un ordine che ormai ha solo lo scopo di fare incassare le fatture e di avvallare decreti ingiuntivi.

Il nostro caro Monti non ha potuto fare nulla in tal senso perché nessuno, dico nessuno, dei professionisti intellettuali, compresi gli avvocati, scrivono il preventivo.

*LA DOMANDA***

Sono andato da un dentista per chiedere su un problema del bambino, ho chiesto da subito preventivo, già al telefono come chiesto sopra e alla fine della storia mi ha fatto un preventivo per 5500 euro di cui 500 per il check up (la visita). Ora devo pagare i 500 euro? Penso di si perché le mie ossessive parole di avere prima il preventivo non sono documentate mentre il dentista dirà che ha lavorato per me. Ovviamente non posso pagare i 7500 euro ma neanche per sogno e pensare che dovrò fare il lavoro, dovrò andare a chiedere da un dentista più economico, in campagna magari ma se questi mi chiederà altri 500 euro come posso venirne fuori?

Con i professionisti intellettuali è un grosso problema. *Potrebbe aiutarmi a capire cosa fare per questi primi 500 euro? Posso contestarli? E come? E poi se mi rivolgo ad altro dentista come mi devo comportare? Non accetterà mai di darmi un prezzo senza prima avermi preso altri 500 euro.*

La ringrazio infinitamente per la paziente disponibilità e ancora molti complimenti a servizi come il Vostro, direi quasi un servizio umanitario per queste fasi di acuta e drammatica crisi economica.



RISPOSTA



Premetto che ci sono ottimi dentisti in Croazia, a prezzi cinque/sei volte inferiori a quelli italiani. Certo … molto dipende dalla propria regione di residenza.
Gli amici della Romagna, delle Marche e del triveneto, mi hanno parlato molto bene di questa realtà.

Fatta questa premessa che nulla ha a vedere con gli aspetti giuridici della consulenza che mi è stata richiesta, andiamo al nocciolo della questione.

Il caro professor Monti, con il decreto legge 1 del 2012, aveva previsto l’obbligo tassativo di rilasciare il preventivo, per tutti i professionisti. Le intenzioni del Governo era encomiabili … poi ci si è messo il Parlamento con la legge di conversione del decreto legge, ossia la numero 27 del 2012.
Dobbiamo considerare che oltre la metà dei parlamentari sono avvocati o in genere professionisti … è difficile che un agnello bussi alla porta del macellaio per ricordargli che la Pasqua è in arrivo !
A seguito della legge di conversione n. 27, i professionisti non sono più obbligati a fornire un preventivo scritto.
L’emendamento al decreto legge ha cancellato l’obbligo di fornire un preventivo scritto al cliente; su richiesta di quest’ultimo, i professionisti dovranno comunque redigere un preventivo di massima che indichi la misura del compenso che deve essere adeguato all’importanza dell’incarico e va pattuito indicando tutte le voci di costo delle prestazioni, comprensive di spese, oneri e contributi.

L’inottemperanza di questi obblighi non costituirà tuttavia illecito disciplinare, come invece previsto dal testo del decreto-legge 1/2012.

La norma di riferimento è il comma 4 dell’articolo 9 comma 4 della legge 24 marzo 2012, n. 27.

Art. 9. Disposizioni sulle professioni regolamentate

4. Il compenso per le prestazioni professionali è pattuito, nelle forme previste dall’ordinamento, al momento del conferimento dell'incarico professionale. Il professionista deve rendere noto al cliente il grado di complessità dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento fino alla conclusione dell'incarico e deve altresì indicare i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell'esercizio dell'attività professionale. In ogni caso la misura del compenso è previamente resa nota al cliente con un preventivo di massima, deve essere adeguata all'importanza dell'opera e va pattuita indicando per le singole prestazioni tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi.

Tanto premesso, quali accorgimenti prendere con i professionisti ???

Chiedere il preventivo innanzitutto … ma come chiederlo ???
Con una mail ovviamente !!!
Al giorno d’oggi, tutti i professionisti pubblicano sul web il loro indirizzo mail. Prima di rivolgersi ad un professionista, per una determinata prestazione professionale, il cliente farebbe bene a chiedere con una mail un preventivo di massima, con indicazione specifica del corrispettivo per la prima visita di controllo (check up iniziale).
Se il professionista non dovesse rispondere al cliente, per iscritto con una mail, indicando il corrispettivo del check up iniziale, sarebbe evidente la sua mala fede !!!
Il cliente scarterebbe subito quel professionista e si rivolgerebbe ad un altro.
Regola numero 2. Non firmare mai nulla senza avere letto di cosa si tratta.
Sotto il mantello della privacy, al cliente si fanno firmare veri e propri contratti vessatori.

La somma richiesta dal dentista, pari a 300 euro, deve essere versata ???
A mio parere sì. Se hai firmato dei documenti, conferendo un incarico al professionista prima della visita, se hai dato gli estremi della tua carta d’identità o di un tuo documento, il dentista ha titolo per procedere giudizialmente nei tuoi confronti.
In tal caso, non è neppure possibile muovere delle contestazioni, anche perché la tua richiesta di preventivo non è mai stata messa per iscritto, quindi non potrebbe essere dimostrata in sede di processo civile.

Come comportarsi con un altro dentista ???
Inviare una mail con cui chiedere un preventivo di massima ed il costo del check up iniziale.
Se il dentista ti risponderà per iscritto, indicando gli importi richiesti, allora potrai rivolgerti alle sue cure con la massima tranquillità.

Se ti dovesse rispondere “ne parliamo al termine del check up nel mio studio” … allora occorrerà rivolgersi ad un altro dentista.

Ad ogni modo, a prescindere dalle questioni giuridiche, penso che per le prestazioni sanitarie, ormai sia opportuno rivolgersi all’estero.

Siamo a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Cordiali saluti.